La richiesta di finanziamento è per la continuazione di un progetto già in parte realizzato avendo fatto un corso per potatori di olivi e per cuochi, realizzato dalla rete sociale e approvato dalla istituzioni locali (  s.d.s. E comuni )  rivolto ai ragazzi richiedenti asilo .

Ora è necessario dare vita ad una cooperativa di servizi degli stessi ragazzi che possono contribuire in  modo reale ad una nostra criticita’ ( l’abbandono di ettari di olivete ) e da due criticità si può realizzare concretamente un’opportunità per le nostre comunità e per i ragazzi. Infatti la cosa ha già fatto breccia e  un ente  ha già messo a nostra disposizione migliaia di olivi da coltivare e stiamo lavorando con altre associazioni come libera per dare vita in quello spazio (  comune di impruneta ) per un centro permanente di formazione di olivicoltori e cucinieri, per questo è necessario che oltre ad enti locali e organizzazioni sindacali come la fiom anche una forza politica come si contribuisca a far decollare una esperienza di lavoro reale e concreta.

Esiste un posto in Calabria dove capitano cose che noi umani possiamo solo immaginare. Esiste un posto in cui piccoli cuccioli di uomini imparano a sorridere ed anziani imparano a ricordarsi come si fa. In questo posto visi sconosciuti aprono la porta d’ingresso e diventano volti familiari, basta uno sguardo o un sorriso. In questo posto che è soltanto un vecchio frantoio accade la magia dell’incontro. Questo è Il Frantoio delle Idee, un vecchio luogo che vuole continuare a vivere, a macinare arte e socialità con il desiderio di migliorare le condizioni di vita di coloro che lo fanno vivere, autoctoni o migranti, di continuare il recupero ecosostenibile della struttura e di cominciare il recupero di un altro rudere, una piccola casetta nel centro storico da adibire a residenza artistica.

Questo è un progetto sociale che unisce una azione tipica dell’economia circolare, come la rigenerazione dei vecchi PC, con il tema del reinserimento dei pazienti con disagio psichiatrico con l’intento di renderli autonomi nelle operazioni manuali e in alcuni casi coinvolgendoli nelle consegne. Gli operatori volontari e i pazienti “lavorano” assieme a soggetti in pena alternativa alla carcerazione che sono stati segnalati dai servizi (da questo settembre) creando un mix di esperienze umane uniche. Questo progetto ha inoltre lo scopo di:

• erogare piccole borse lavoro per persone con disagio psichico che possano dare un contributo più duraturo, attraverso un lavoro di empowerment che rinforza la loro autostima;
• organizzare attività culturali connesse al progetto: una mostra di cartelle cliniche di pazienti internati dall’apertura dell’ospedale psichiatrico al 1946; un convegno sulla rigenerazione dell’area del vecchio O.P.P.