Il territorio ragusano è stato sempre considerato un’isola felice, lontana dalla realtà siciliana, oppressa dalla mano mafiosa. Tale credenza ha fatto in modo che, dagli anni ’70 in poi, gli Iblei divenissero facile terra di conquista, di scambio, di riciclaggio: una lavatrice di soldi sporchi. Così facendo, si è venuto a creare un sostrato di omertà e di illegalità che permea gran parte della società.

Alla formazione della cultura omertosa tipicamente ragusana hanno contribuito, negli anni, sia Cosa Nostra, con la sua attività di riciclaggio, sia la Stidda, già radicata nel territorio.

Negli ultimi dieci anni, il nostro territorio è diventato meta dei flussi migratori, sia per via degli sbarchi a Pozzallo, che per l’innumerevole serie di centri creati in loco. Il rapporto tra i siciliani e i migranti non è sempre facile ed è spesso viziato da una certa disinformazione, specchio di quella nazionale. Nello stesso periodo, abbiamo assistito ad un’emigrazione massiva, soprattutto di giovani, che ha spopolato la provincia e ha reso sempre più difficile mettere in atto i cambiamenti necessari per permettere proprio a quei giovani di poter ritornare. In questa zona, come in buona parte del Mezzogiorno, i giovani sono quindi una sparuta minoranza, un peso più che una risorsa.

In un siffatto contesto, crediamo che tale progetto possa rappresentare la chiave di volta, un punto di non-ritorno, verso la formazione di una coscienza cittadina unitaria e legalitaria soprattutto nei riguardi delle nuove generazioni, spesso all’oscuro delle trame di potere e di illegalità che innervano il proprio territorio. In particolare, le attività del progetto possono essere così schematizzate:

  • Team Building (Att.1) nei primi 2 mesi del progetto intendiamo costruire una squadra

con una forte identità sociale e una spiccata predisposizione per l’impegno civile;

  • Formazione (Att.2) sono previsti incontri settimanali, coinvolgendo anche professionisti del

settore, al fine di fornire ai partecipanti gli strumenti di base da utilizzare nel lavoro di

redazione o nella radio;

  • Redazione (Att.3) i partecipanti scriveranno, con cadenza bisettimanale, degli articoli che

saranno pubblicati nella sezione dedicata sulla piattaforma online www.generazionezero.org

(Att. 3.1), inoltre, prepareranno, stamperanno e distribuiranno nelle scuole un giornale

cartaceo (Att. 3.2), infine, realizzeranno una mappa interattiva dove poter geolocalizzare gli

articoli prodotti (Att. 3.3);

  • Radio (Att. 4) i partecipanti avranno la possibilità di realizzare un programma

radiofonico da mandare in onda sulla web-radio “Radio Golpe” con cadenza

mensile;

  • Conferenza finale (Att. 5) i partecipanti presenteranno le attività e i prodotti

realizzati nell’ambito del progetto alla comunità locale.

By | 2018-04-12T15:31:03+00:00 novembre 5th, 2017|Progetti|